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fabio gioiellieri: appenninobike oggi e futuro

Finita la stagione agonistica con il campionato italiano dell’Isola d’Elba abbiamo intervistato il nostro Direttore Sportivo Fabio Gioiellieri, per fare il punto della situazione sulla stagione appena conclusa.

Quali sono stati i momenti più gratificanti per il team?

Sicuramente la vittoria nelle tre categorie dell’Italian Enduro Series, il momento in cui Daniel è riuscito ad avere i punti per qualificarsi per la Pro di Coppa del Mondo e anche, in generale, il risultato di squadra nel campionato italiano dell’Isola d’Elba.

Quali sono state le difficoltà più grandi affrontate quest’anno e quali rospi amari sono stati più difficili da mandare giù?

Le difficoltà più grandi sono state le lunghe trasferte per le tappe di Coppa del Mondo, mentre i momenti più difficili sono stati legati al campionato italiano, che come dicevo prima sul piano del risultato di squadra è stato soddisfacente, ma andando a vedere singolarmente non abbiamo ottenuto quei risultati e i podi sperati.

Il team è ora meritatamente a riposo dopo una lunga stagione, puoi darci qualche anticipazione su cosa bolle in pentola e cosa stai pianificando insieme al tuo staff per il futuro?

Sicuramente posso dare come anticipazione un piccolissimo spoiler, cambieremo marca di biciclette per il prossimo anno. La pianificazione tecnica sarà incentrata principalmente sulle gare di alto livello, partendo dalle gare di Coppa del Mondo per arrivare a circuiti nazionali, sperando che un circuito nazionale di riferimento ci sia anche nel 2025. Un altro piccolo spoiler: stiamo cercando di allargare il parco atleti anche al femminile.

Dall’esterno c’è l’impressione che il movimento MTB a Imola sia in crescita, questo probabilmente grazie anche agli ottimi risultati ottenuti da AppenninoBike in questi anni, come hai visto evolversi la comunità imolese e quali sono i prossimi progetti per continuare a promuovere la MTB a livello locale?

Imola è sempre stata una zona molto attiva per il ciclismo fuoristrada, non a caso Appennino Bike nasce proprio qui, il movimento era bello attivo e quindi AppenninoBike ha preso linfa vitale da questo.

I prossimi progetti hanno bisogno di supporto: spero che venga garantita, a livello comunale, la possibilità di praticare la MTB in spazi nuovi e più ampi rispetto a quelli che ci sono adesso, che sono abbastanza risicati. La convivenza tra pedoni e ciclisti all’interno del parco delle acque minerali è diventata molto difficile, spero che il comune dia definitivamente il via a un progetto di qualche anno fa riguardante altri spazi verdi da utilizzare in MTB.

Grazie ai risultati sportivi ottenuti nei campionati nazionali giovanili, un fiore all’occhiello di AppenninoBike sono i corsi per i bambini e i ragazzi, come vedi l’importanza di questa attività nella crescita del movimento e quali sono i piani futuri per ampliare l’offerta?

I bambini sono sempre stati la prima cosa che abbiamo guardato nelle nostre attività, quest’anno uno di loro ha fatto decimo assoluto al campionato italiano dell’Isola d’Elba. Per noi è fondamentale far crescere la passione nei bambini e fargli praticare la MTB, che è uno sport puro, all’aria aperta e anche di convivenza con la natura.

Quest’anno AppenninoBike ha partecipato a 5 tappe mondiali, alzando ulteriormente l’asticella, quali sono stati i miglioramenti necessari nella preparazione o nella gestione del team rispetto alle stagioni precedenti?

I miglioramenti necessari sono stati tanti, principalmente nella convinzione degli atleti, perché andare a fare certe gare senza un certo tipo di convinzione agonistica non è possibile.

La stagione è stata molto lunga, quindi mantenere la tensione giusta per tutto questo periodo non è stato facile. Rispetto alle stagioni precedenti, i cambiamenti sonoi legati al fatto che la squadra è cresciuta e abbiamo spostato l’asticella ancora più in alto, abbiamo degli obiettivi sempre più ambiziosi. Le restanti cose sono venute da sole, in particolare quelle due elencate precedentemente.

Quali obiettivi erano stati posti all’inizio della stagione e sono stati raggiunti?

Sicuramente gareggiare nel campionato del mondo, anche se ho un piccolo rammarico: Tornassi indietro preparerei con ancora più attenzione e minuziosità le gare all’estero, lo rifarei già dal primo anno. Invece le ho fatte pensando che partecipare fosse già un ottimo risultato. I ragazzi, con i risultati, mi hanno dimostrato che sono stati competitivi fin da subito.

Come vedi l’evoluzione dell’enduro MTB nei prossimi anni, sia a livello locale che internazionale? E come sogneresti che AppenninoBike si inserisca in questo panorama?

Nei prossimi anni l’enduro lo vedo abbastanza bene, perché i numeri dei partecipanti alle gare sono molto promettenti, in particolare il numero dei giovani. Quest’anno all’Isola d’Elba la metà dei partecipanti alla gara erano ragazzi dai 12 ai 18 anni, quindi questo è estremamente positivo. Vorrei che AppenninoBike si inserisca come una delle squadre di riferimento a livello di popolarità, ma anche a livello di atleti che ottengono risultati e anche a livello di giovani che esordiscono, perché quest’anno non dimentichiamoci mai che 5 ragazzi 2011 hanno fatto le loro prime esperienze in gara e già dal prossimo anno si preparano a raccogliere qualche piccolo risultato.

Che tipo di supporto e collaborazione state cercando per il futuro? C’è qualcosa che il team ritiene necessario per fare un ulteriore salto di qualità?

Riteniamo che gli sponsor siano fondamentali come in tutti gli sport, anche quelli extra settore.

Gli sponsor di settore che collaborano con noi sono attenti e bisogna far sì che il rapporto tra squadra e sponsor sia in tutto e per tutto soddisfacente da entrambe le parti. Quindi è fondamentale stare al passo con i tempi a livello digitale e tecnologico anche per un team, in modo da dare la miglior visibilità possibile alle partnership commerciali.

Quali sono gli obiettivi dichiarati per la prossima stagione e i sogni da raggiungere?

Un obiettivo soprattutto in questo momento c’è, purtroppo bisogna lasciare un po’ di mistero ancora. A livello agonistico puntiamo principalmente, nel caso che le nuove norme UCI ce lo consentano, a correre in Coppa del Mondo. Le otto tappe di Coppa del Mondo sono già in calendario e le abbiamo già segnate come impegno preso.
Il Campionato Italiano che si terrà in Friuli a San Pietro Natisone all’inizio di settembre è altro obiettivo e i restanti obiettivi sono quelli di portare i giovani delle categorie esordienti ed allievi a correre in gare per loro confortevoli e che gli facciano aumentare la loro esperienza.

In ambito non agonistico contiamo sempre di aumentare i ragazzi che si iscrivono alla nostra scuola di mountain bike e speriamo anche di ampliare, come dicevo in precedenza, le aree e le zone dove poter praticare la MTB.